…uno stato che non mi appartiene, che a fatica riesco a raggiungere. La mia mente è sempre impegnata con qualche pensiero e per il mio corpo è difficilissimo restare immobile. Eppure è una sensazione meravigliosa, quando riesco a viverla, ed è sempre profondamente legata a un senso di libertà infinita, al gioco, al dedicarmi a me stesso. Nascondersi trattenendo il respiro da bimbo, sdraiarsi in un prato e guardare le nuvole, leggere sempre e ovunque, scrutare l’orizzonte in mezzo al mare o in cima a una montagna, lasciarsi andare alla corrente dell’acqua, diventare tutt’uno con il bosco, dormire un sonno profondo, chiudere gli occhi, respirare con coscienza.
Oggi scopro un altro stupendo modo di stare fermi, condiviso con altri, non più da solo, non più solo per me stesso. Fermi, immobili, insieme, in mezzo a un mondo che corre vorticosamente verso l’autodistruzione e che solo così potrà FERMARSI.
di Italo Campagnoli