È difficile per chiunque di noi voler parlare di Pace. lo stesso, parlando di Pace, mi chiedo: sono in pace? Ma la risposta è rapida: no! Sfortunatamente no. Cerco instancabilmente la Pace.
Perché per parlare di Pace, bisognerebbe vivere in Pace o vivere la Pace, oppure cercarla sinceramente.
Ma chi, oggigiorno, vive in Pace o vive la Pace?
È raro che possa dirlo, forse un lama tibetano, un papa, un eremita…
No, probabilmente nemmeno nessuno di loro vive pienamente in Pace.
Perché, per vivere in Pace, sarebbe necessario avere la Pace nel Mondo, la Pace Universale.
Mentre se uno degli esseri che sono qui sta ancora soffrendo, non importa quanto comprendiamo la legge di causa ed effetto, ci sentiremo ancora tristi e infelici, perché un essere sta soffrendo, per essere fuori dall’asse delle leggi universali.
Ma la Pace non è assenza di conflitti, ma saper convivere con i conflitti.
Allora anche se siamo nel vortice di guerre, conflitti, dolori, miserie e difficoltà, saremo comunque in pace, non per egoismo, non per individualismo, ma perché comprendiamo il funzionamento delle leggi universali che abbracciano tutto, che governano tutto e determinano tutto.
Indubbiamente, il problema più grande che dobbiamo affrontare oggi è l’accettazione dell’altro, la comprensione del mondo e la diversità di opinioni, ideologie, religioni, pensieri diversi che sono in conflitto tra loro.
Questo mondo in cui viviamo è una grande serra, dove convivono diversi tipi di frutti umani, con diversi gradi di coscienza, con diversità di sintonizzazioni e vibrazioni e tutto questo forma un caleidoscopio di esperienze che si scontrano, nella ricerca dell’autoaffermazione, della comprensione e della coscienza.
In mezzo a questa serra possiamo trovare frutti acerbi, frutti quasi maturi, frutti maturi, ma purtroppo troveremo anche molti frutti marci, che possono mettere a rischio molti altri frutti disattenti.
In mezzo a tutto questo, noi, esseri piccoli e arroganti, che vogliamo difendere i nostri piccoli punti di vista, in mezzo alla pressione della luce che pone tutto in un punto decisivo di resistenza e contropressione, affinché noi possiamo raggiungere la piena coscienza o cancellare la poca consapevolezza che siamo riusciti ad accumulare in secoli e secoli di pellegrinaggio attraverso le materialità.
Ecco perché è difficile essere qui, è complicato entrare e rimanere in questa terribile lotta, ma ne abbiamo bisogno, è la strada che dobbiamo percorrere per la nostra evoluzione.
E la Pace è la meta superiore, che raggiungeremo quando saremo usciti da questo vortice senza cadere nell’imbuto di decomposizione che si apre, in attesa di chi si arrende, di chi non sviluppa più forze per la grande battaglia di esistenza cosciente ed elevata.
di Jul Leardini
Ambasciatore di pace del Cercle Universel des Ambassadeurs de La Paix – SvizzeraFrancia