Stare fermi…
un’occasione per ascoltarmi, ascoltare quello che c’è, quello che resta, quello che è verità.
Dopo tanta vita, tante esperienze e prese di consapevolezza, ora lo stare fermi fa decantare i vissuti, fa emergere ciò che ha valore e che orienta i passi. Stare fermo, in questo tempo maledetto e benedetto, mi consente di affermare senza se e senza ma che c’è luce dentro di me. Non c’è nient’altro da fare, sto fermo nella bellezza della luce, la osservo, la vivo, la respiro.
Non è più tempo di affidare il timone ad altri, di nascondersi dietro alle false verità del mondo.
È tempo di manifestare il sentire, di lasciare la propria luce libera di brillare, di avere la forza di stare fermi.. Esattamente come nell’alchimia del pane dove l’impasto ha bisogno di stare, riposare, di fermarsi in un silenzio carico di vita, per lasciare agire in sé il lievito madre. E in quella che sembra completa immobilità viene stimolata tutta la forza vitale degli elementi e si compie la magia della trasformazione.
Ringrazio tutti coloro che non vedono il fermento vitale in atto e che credono che chi non si adegua al matrix lo fa per paura, vigliaccheria e puro egoismo personale. Io parlo per me, non è così, e sentendovi nel cuore vi ringrazio mille e una volta, perché è anche e soprattutto attraverso di voi che vedo meglio il mio coraggio, la luce in azione, l’evoluzione.
Luci ed ombre… osservo e resto fermo.
di Davide Satyesh Melotti